Il circolo vizioso della sfiducia
Cosa succede ad un atleta quando lo stato psicofisico nel pre-gara non è buono? Quando l’atleta sente la pressione, personale o proveniente dall’esterno? nel caso in cui percepisce sofferenza o ansia eccessiva temendo il fallimento? nelle circostanze nelle quali si fa condizionare intensamente da eventi o performance negative del passato?
Perché nascono queste difficoltà?
Perché è fondamentale uscire dal circolo della sfiducia?
• frenare la velocità con cui “il negativo produce negativo”
• spostare l’attenzione su vissuti e sensazioni in grado di contrastare il potere in atto di quelle inibenti
• ridurre la centralità dell’umore negativo, del nervosismo, del pessimismo
• consentire l’attivazione di un atteggiamento positivo
• riattivare la fiducia e la concentrazione sul “qui ed ora”
• favorire la focalizzazione attentiva su aspetti controllabili
• abbandonare convinzioni errate
• affrontare dialoghi interni negativi e distraenti che aumentano la probabilità di prestazioni inadeguate
• favorire il ripristino di un’attivazione emozionale e fisiologica adeguata alla performance
• facilitare l’apprendimento da eventuali errori commessi e con esso la crescita dell’atleta sul piano sportivo e personale