Il circolo vizioso della sfiducia nell’atleta


Il circolo vizioso della sfiducia

Cosa succede ad un atleta quando lo stato psicofisico nel pre-gara non è buono?  Quando l’atleta sente la pressione, personale o proveniente dall’esterno? nel caso in cui percepisce sofferenza o ansia eccessiva temendo il fallimento? nelle circostanze nelle quali si fa condizionare intensamente da eventi o performance negative del passato?

Se non ha strumenti adatti a fronteggiarli, rischia di “perdersi” velocemente!

Perché nascono queste difficoltà?

Un atleta, ma anche un allenatore, o uno sportivo che ha praticato sport a qualunque livello, sa bene che avere la possibilità di fronteggiare queste emozioni negative è la VERA CHIAVE per poter superare l’impatto distruttivo che le emozioni incontrollabili possono generare sulla prestazione.
L’assenza di tecniche, di strumenti e di metodi rapidi ed immediatamente spendibili, in grado di favorire la capacità di reagire alla crisi determina che l’atleta entri progressivamente in un “circolo della sfiducia” e della perdita di auto-efficacia personale così strutturato:

 

Gli eventi negativi producono emozioni ostacolanti che, a loro volta, aprono la strada all’innesco della sfiducia.
La sfiducia, altro non può fare che aumentare la probabilità che gli eventi negativi si ripresentino con maggiore costanza.

Perché è fondamentale uscire dal circolo della sfiducia?

È evidente. Uscire con apposite tecniche da questo vortice, interrompendo l’auto-alimentarsi della negatività richiede di riattivare emozioni positive in grado di:

• frenare la velocità con cui “il negativo produce negativo”
• spostare l’attenzione su vissuti e sensazioni in grado di contrastare il potere in atto di quelle inibenti
• ridurre la centralità dell’umore negativo, del nervosismo, del pessimismo
• consentire l’attivazione di un atteggiamento positivo
• riattivare la fiducia e la concentrazione sul “qui ed ora”
• favorire la focalizzazione attentiva su aspetti controllabili
• abbandonare convinzioni errate
• affrontare dialoghi interni negativi e distraenti che aumentano la probabilità di prestazioni inadeguate
• favorire il ripristino di un’attivazione emozionale e fisiologica adeguata alla performance 
• facilitare l’apprendimento da eventuali errori commessi e con esso la crescita dell’atleta sul piano sportivo e personale

 
Se anche tu, tuo figlio, un tuo atleta vive momenti di questo tipo, potrebbe essere di grande aiuto il supporto di una preparazione psicologica professionale.

 

Dott. Fabio Ciuffini
Psicologo dello Sport & Mental Trainer
Albo Regione Toscana n°4521
Tel. 3200298136
(anche tramite WhatsApp)

 



Mail: ciuffinifabio@gmail.com

 

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