L’assertività nell’atleta
Una delle abilità potenziatate nel Mental Traing è l’assertività. Di cosa si tratta?
L’assertività viene normalmente suddivisa in:
• assertività sociale (capacità di intraprendere relazioni ed interazioni di carattere sociale)
• assertività affettiva (capacità di comunicare i propri sentimenti positivi e negativi)
• assertività di iniziativa (relativa al problem solving ed all’abilità di risolvere problemi e ricercare attivamente soluzioni)
• indipendenza (evitare il conformismo dando valore alle posizioni personali)
• utili
• funzionali
• basate sul rispetto reciproco
• orientate alla massima cooperazione per un fine comune
L’assertività nello sportivo consente anche di:
• perseguire obiettivi di prestazione definiti e soggettivamente rilevanti
• favorire il controllo delle proprie emozioni con senso di padronanza
• mantenere costante la motivazione intrinseca (personale, non dettata da rinforzi esterni)
L’ATLETA ANASSERTIVO
In generale, una persona anassertiva è soggetta ad una serie di comportamenti che vanno dalla totale passività nei confronti dell’altro, alla potenziale aggressività verbale e non verbale (talvolta elementi compresenti nella stessa persona)
In particolare, la persona anassertiva passiva:
1. è inibita
2. è compiacente
3. si sente inferiore
4. è conformistica
5. evita lo scontro
6. è esitante
7. non esprime desideri ed opinioni
8. si isola
9. teme le ritorsioni
10. evita la responsabilità
11. tende a voler essere simpatica a tutti
12. chiede sempre scusa
13. prova ansia dinanzi a qualsiasi situazione in cui debba confrontarsi con qualcuno o qualcosa
Cosa accade ad un atleta anassertivo passivo?
Egli tende spesso a:
• svalutare se stesso in relazione alle prestazioni degli avversari
• oscillare da momenti di passività ed inerzia a potenziali fasi di aggressività
• perdere concentrazione e capacità di autocontrollo
• frequenti disturbi di natura psicosomatica
• fasi di stress anche intenso
• sviluppare dialoghi interni negativi
Caratteristiche che specialmente in fase adolescenziale o comunque in giovane età possono indurlo a vivere lo sport come fonte di stress negativo (distress) soprattutto dal punto di vista delle relazioni sociali.
• prevaricare le necessità dei compagni di squadra
• al conflitto
• all’aggressione improvvisa
• alla mancanza di collaborazione per fini comuni
La sconfitta, ad esempio, viene percepita non come occasione di crescita e di apprendimento, bensì come momento di ulteriore svalutazione di sé o come causa scatenate rabbia e frustrazione. Elemento, questo, che incide in modo significativo su vari aspetti correlati alla competizione, come ad esempio la persistenza, la motivazione a migliorarsi.
L’assertività rappresenta tra l’altro una abilità molto importante anche per gli allenatori, nell’ottica dello sviluppo di leadership funzionali ai processi ed gli obiettivi di squadra.