Atleti agonisti: 15 difficoltà riscontrate nell’emergenza Covid-19
Il mondo dello Sport è in “stand-by”.
Stiamo tutti vivendo un momento particolare, a tratti surreale. Costretti – a corretta e doverosa tutela della collettività e del nostro sistema sanitario – ad una sorta di “blocco domiciliare” che impone anche agli atleti gravi difficoltà in una fase importantissima della stagione, quella a cavallo tra inverno e primavera.
Una fase di risveglio dove, in linea generale, molti di essi iniziano a competere dopo mesi di allenamenti e preparazione atletica. Un periodo in cui in alcune discipline come il tennis, il ciclismo, il nuoto (solo per citarne alcune) si avvicina l’ingresso in una condizione di forma crescente in cui migliorano ritmi e prestazioni, ed in cui anche l’attivazione psicologica inizia a proiettarsi verso le prime sfide, la competizione, l’agonismo.
Questo stop forzato determina notevoli preoccupazioni (anche a chi – come negli sport di squadra – si trova nel cuore della stagione) spesso legate alla forzata perdita di contatto con l’ambiente sportivo o addirittura con il principale “mezzo” di lavoro ed allenamento (es.l’acqua per chi nuota). Con impreviste necessità di adattamento degli allenamenti a spazi e ritmi assolutamente inusuali e, spesso, non idonei. Soprattutto per atleti di medio-alto livello.
Criticità che, sulla base delle rilevazioni effettuate durante questa attività di studio online in videochiamata potrei riassumere in stati di:
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Cosa fare? La preparazione mentale è senza dubbio un importante sostegno, che consente – sia sul lato motivazionale che del benessere psicofisico – l’individuazione di step utili alla gestione dell’emergenza sportiva.
Essa può prevedere, sulla base della situazione specifica, un’adeguata definizione di obiettivi settimanali, monitoraggi frequenti delle attività svolte, tecniche di rilassamento e visualizzazione guidate, gestione emotiva, potenziamento delle competenze psicologiche dell’atleta a distanza (ad esempio in tema di assertività, emozioni e autoregolazione motivazionale), condivisione e analisi di nuove abitudini e necessità di adattamento, funzionali al fronteggiamento del contesto.
Noto che in questa fase diventa importantissimo – tra le altre cose – potenziare il locus of control interno, inteso come percezione di poter influenzare positivamente l’esito degli eventi mediante scelte e comportamenti individuali, finalizzate a prevenire e gestire le criticità sopra elencate. Soprattutto in presenza di un evento incontrollato come la crescita rapida ed improvvisa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Un approccio sotto molti aspetti simile a quello tipico della riabilitazione psicologica post infortunio.
Se anche tu senti necessità di un supporto immediato a distanza,
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Può essere l’inizio di un percorso stimolante di ottimizzazione delle tue performance.