Grazie mille, Mister!

Un articolo di cui vado molto orgoglioso perché racchiude l’essenza del mio lavoro con un allenatore.
Non soltanto una collaborazione sul management della squadra, sulle dinamiche interne e le mille sfaccettature di una realtà professionistica ma anche e soprattutto il lavoro profondo sull’uomo.

Con i suoi stressors, le storie sportive e vicissitudini personali che inevitabilmente si intersecano con la preparazione e gestione di una gara e di una stagione, ma soprattutto con la qualità del proprio benessere psicologico quotidiano.

All’interno di un quadro professionale complicato, in continua mutazione, che sottopone un mister a molte esposizioni in termini mediatici e di responsabilità. Ma, in primis, spietatamente soggetto ai risultati. In cui la progettualità è spesso secondaria all’esito del qui ed  ora di una partita e dei mille episodi che la contraddistinguono.

Rendendo il lavoro di un allenatore fortemente focalizzato su ciò che può che controllare ma anche dannatamente condizionato da ciò che non lo è. Ed è in questo spazio e tempo che si inserisce, frequentemente, la capacità di elaborare e gestire i vissuti e, pertanto, buona parte del mio intervento.

Ringrazio pubblicamente Guido Pagliuca per la fiducia, la stima (assolutamente reciproca) e soprattutto per aver dato il suo grande contributo a rendere la mia figura professionale di Psicologo dello Sport un tabù finalmente da sfatare.

Immagine: Pagina Facebook SS Juve Stabia

Dai dilettanti alla rivelazione della Serie B, Pagliuca: «Sono cambiato grazie a uno psicologo»

 

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