Un infortunio evoca facilmente vissuti di incertezza, paura e destabilizzazione nell’atleta, principalmente dal punto di vista del proprio senso di integrità, determinando timore nell’esecuzione dei gesti tecnici e motori normalmente effettuati con fiducia e sicurezza.
- aumentare la consapevolezza di sé e dei propri limiti
- favorire una conoscenza più profonda delle sensazioni corporee associate al trauma migliorando la sua capacità di lettura dei segnali che provengono dal proprio organismo, ad esempio in fasi di overtraining.
- migliorare la capacità di percezione dei segnali emotivi correlati all’infortunio medesimo aumentando la conoscenza dei processi emotivi in atto in caso di trauma (aumento di competenza)
- stimolare la resilienza e la resistenza a fasi difficili sportive ma anche extra-sportive
- acquisire dimestichezza con un processo riabilitativo che implichi una pianificazione accurata del recupero funzionale e prestativo in senso ampio,
- vivere esperienze positive dal punto di vista umano e professionale con il proprio staff
- provare a se stesso che si può superare un momento difficile attraverso la propria voglia di recuperare (Aumento del senso di autoefficacia)
È chiaro che la paura di rifarsi male sia sempre costantemente in agguato e che essa possa anche determinare una naturale ansia transitoria specialmente nella prima fase di ritorno all’attività agonistica.
Tuttavia tale step è il segnale di una nuova vittoria: quella di essere lì ancora una volta a dispetto degli eventi negativi. Superato questo ostacolo (lavorando molto sul lato emotivo e motivazionale), la strada è spianata.
Dr Fabio Ciuffini
Psicologo Prato Lucca
Consulenza Psicologica
Psicologia dello Sport&Mental Training
Albo Psicologi Regione Toscana n°4521
Tel. 320-0298136