Ho sempre ritenuto che una delle caratteristiche mentali dell’atleta più “strategica” – sia a livello individuale che situazionale – sia quella che a me piace definire “compostezza“, intesa come capacità di mantenere un comportamento ordinato e “pulito” nei contesti in cui l’emotività potrebbe prevalere.
La compostezza rappresenta a mio avviso una capacità di:
- far defluire stati emotivi in modo positivo (ovvero non resistere allo stato emotivo negativo in corso, bensì accettarne le peculiarità, adattandosi in modo funzionale ad esso)
- mantenere equilibrio sia dinanzi ad episodi molto favorevoli che sfavorevoli
- facilitare il mantenimento di un livello attentivo generale
- favorire una stabile coerenza motivazionale
- limitare il potere degli stressors negativi
- favorire l’autoregolazione ed il livello di attivazione fisica e mentale
- migliorare l’adattamento