L’atleta? A letto presto! Uno studio spiega il perché

L’atleta? A letto presto! Uno studio spiega il perché

Stavo leggendo un interessante articolo relativo ad uno studio effettuato dall’Università di Tel Aviv in merito al rapporto esistente tra il sonno e la capacità di un individuo di controllare le proprie emozioni.

 

In sintesi, la ricerca ha evidenziato una correlazione tra la diminuzione delle ore di riposo notturno e la difficoltà di percepire in modo proporzionale l’entità del carico emotivo insito negli stimoli ed eventi esterni.
 
L’assenza di riposo determinerebbe infatti che alcuni stimoli normalmente neutri possano divenire capaci di distrarre e di compromettere la valutazione emotiva del soggetto percipiente al pari di uno stimolo emozionalmente carico (es. un pubblico avverso). 

 

Una sola notte “in bianco” risulterebbe poi in grado di compromettere la capacità di mantenere la concentrazione nella esecuzione di un compito, aumentando la sensibilità al fattore distraente in virtù di una peggiore elaborazione cognitiva delle informazioni associate ad un evento.
Se proiettiamo il ragionamento sull’atleta e sulle sue necessità psicologiche, comprendiamo facilmente come sia importante acquisire buone abitudini capaci di agevolare il sonno allo scopo di supportare da un lato i processi attentivi correlati alla performance ed alle dinamiche interne ed esterne che influenzano l’aspetto motorio, dall’altro di rendere più semplice il controllo delle emozioni negative che possono emergere in fase competitiva.

Ciò consente di evitare che situazioni, dinamiche  o stimoli normalmente non responsabili di deconcentrazione o nervosismo, possano improvvisamente rendersi fattori ostacolanti il livello prestativo.

Un motivo in più per tutelare il proprio benessere psicologico adottando comportamenti e stili di vita più compatibili con il riposo, ad esempio evitando:

 

  1. di andare a letto troppo tardi limitando le ore di sonno
  2. realizzare attività non compatibili con la “preparazione” dell’organismo al riposo (es. videogiochi e cellulari in grado aumentare l’attivazione fisiologica e di colpire gli occhi con fonti luminose capaci di ridurre la produzione della melatonina, ormone del sonno)

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Internet/Sonno_tablet_e_cellulari.html

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