Abbandono Sportivo: cause, interventi e prevenzione
Il ciclo di vita sportivo di un atleta è caratterizzato sempre da fasi di crescita e momenti naturali di involuzione, talvolta così profondi da condurre al cosiddetto Drop-Out, ovvero l’abbandono (temporaneo o definitivo).
Anche se il Drop-out può avere esiti diversi, ovvero la totale rinuncia alla pratica sportiva o semplicemente il cambio di disciplina, è evidente quanto tale decisione sia dolorosa ed apparentemente incomprensibile visti il tempo, l’impegno, i sacrifici profusi e le rinunce dell’atleta nel tempo, negli anni.
Energie psicofisiche investite nell’apprendimento, nell’agonismo e nella competizione che d’un tratto sfumano, spesso nel bel mezzo di una fase di crescita di carriera importante.
Ne riassumo alcuni:
- incompatibilità scuola-sport
- numero di allenamenti eccessivi rispetto all’età (overtraining)
- spostamenti geografici quotidiani troppo gravosi
- cattivo rapporto con l’allenamento/staff tecnico
- cattivo rapporto con i compagni
- motivazione sportiva dettata in via prevalente da rinforzi esterni (status, denaro etc)
- aspettative genitoriali/familiari/societarie eccessive (campionismo)
- dinamiche familiari basati su disimpegno o eccessiva presenza
- elevato stress non monitorato, gestito
- ansia da competizione
- desiderio di cambiare sport
- paura di vincere
- difficoltà nell’accettare le sconfitte
- perfezionismo patologico
- doping
- infortuni o patologie
- mancata riabilitazione psicologica post-infortunio
- desiderio di investire tempo e risorse in attività diverse dallo sport (musica, scuola, amicizie)
- mancanza di autoefficacia o modesta autostima
La consulenza dello Psicologo dello Sport può aiutare l’atleta ma anche la famiglia (specialmente in casi di drop-out adolescenziale) a:
- chiarirne le cause
- elaborare eventuali programmi motivazionali di supporto (ove le cause siano esterne all’atleta e non riconducibili ad una chiara volontà intima, profonda e personale di interruzione)
- dare alla famiglia occasione di orientamento e di elaborazione
- offrire possibili alternative nella gestione del problema
- segnalare all’atleta, alla famgilia o alla società sportiva potenziali fattori di rischio
- lavorare a stretto contatto con l’atleta per gestire in modo efficace elementi predisponenti
- fornire allo sportivo strumenti e competenze utili nella “lettura” ed interpretazione di segnali negativi sul piano motivazionale
- offrire alle società ed agli allenatori sportivi occasione di maturare sensibilità rispetto alle dinamiche alla base dell’abbandono, organizzando eventuali interventi preventivi