La scherma è indubbiamente uno sport nel quale la componente mentale ha un grande impatto nel determinare il livello prestativo.
Rendendolo, evidentemente, esposto a subire il punto dell’avversario.
Un percorso di lavoro mentale orientato al superamento del “momento critico” aiuta l’atleta a lavorare per raggiungere vari obiettivi:
- mantenere una buona motivazione ad ogni stoccata
- gestire la componente attentiva in modo fluido (evitando quei sovraccarichi che generano stati confusionali o perdita della reattività)
- acquisire strategie in grado di aiutare lo schermidore a vivere “il qui ed ora” del confronto con consapevolezza di sé e dei propri mezzi,
- incrementare una buona gestione dell’attivazione psicofisiologica (che evita fenomeni di rallentamento/apatia o al contrario sovraeccitazioni disfunzionali anche sul piano attentivo).
- “proteggersi” da tutte quelle variabili potenzialmente capaci di disperdere energie mentali malamente direzionate verso aspetti fortemente distraenti (decisioni dell’arbitro, problematiche legate al funzionamento dell’attrezzatura, temperatura dell’ambiente di gara etc..).
- gestire adeguatamente lo stato mentale durante la performance (magari condizionato dalla statura dell’avversario alla quale doversi adattare in fretta)
- utilizzare al meglio le esperienze sportive vissute (comprese quelle negative conseguenti alle criticità riscontrare in gara)
- facilitare il potenziamento della propria capacità di resilienza e di coping.
- indurre l’atleta a muoversi in modo proattivo nei confronti del’esperienza critica di gara, rendendosi più performante.
Il preparatore psicologico lavora, in sintesi, su molti aspetti ed abilità mentali:
- GESTIONE DELL’ANSIA E DELLO STRESS
- POTENZIAMENTO DEL LIVELLO ATTENTIVO
- MOTIVAZIONE
- ATTIVAZIONE E FLOW
- CONTROLLO EMOZIONALE
- GESTIONE DELL’ERRORE
- GESTIONE DEL PRE-GARA
- SENSO DI PADRONANZA
- AUTOSTIMA ED AUTOEFFICACIA
- DIALOGO INTERNO