Stoccata Vincente: La Scherma e la gestione mentale delle criticità

Stoccata Vincente: La Scherma e la gestione mentale delle criticità

La scherma è indubbiamente uno sport nel quale la componente mentale ha un grande impatto nel determinare il livello prestativo.

L’aspetto tecnico e quello strategico (oltre a quello puramente “teorico” legato alla profonda conoscenza della disciplina e delle sue dinamiche) costituiscono capisaldi assoluti da formare, specialmente nella fase di crescita sportiva dell’atleta.
Tuttavia, soprattutto ad alti livelli (quindi laddove la competenza tecnica è già altissima e difficilmente migliorabile) è molto importante saper gestire al meglio il momento critico, ovvero quella fase in cui lo schermidore può essere colpito da una serie di aspetti interni ed esterni (emozioni, pensieri disfunzionali, insicurezze, situazioni ambientali e logistiche contrarie) che lo inducono a rallentare il tempo schermistico (inteso come scelta di tempo oltre che di semplice tempo di reazione) e quindi l’efficienza e l’efficacia dell’esecuzione tecnico-motoria.

Rendendolo, evidentemente, esposto a subire il punto dell’avversario.

Un percorso di lavoro mentale orientato al  superamento del “momento critico” aiuta l’atleta a lavorare per raggiungere vari obiettivi:

  1. mantenere una buona motivazione ad ogni stoccata
  2. gestire la componente attentiva in modo fluido (evitando quei sovraccarichi che generano stati confusionali o perdita della reattività)
  3. acquisire strategie in grado di aiutare lo schermidore a vivere “il qui ed ora” del confronto con consapevolezza di sé e dei propri mezzi,
  4. incrementare una buona gestione dell’attivazione psicofisiologica (che evita fenomeni di rallentamento/apatia o al contrario sovraeccitazioni disfunzionali anche sul piano attentivo).
  5. “proteggersi” da tutte quelle variabili  potenzialmente capaci di disperdere energie mentali malamente direzionate verso aspetti fortemente distraenti (decisioni dell’arbitro, problematiche legate al funzionamento dell’attrezzatura, temperatura dell’ambiente di gara etc..).
  6. gestire adeguatamente lo stato mentale durante la performance (magari condizionato dalla statura dell’avversario alla quale doversi adattare in fretta)
  7. utilizzare al meglio le esperienze sportive vissute (comprese quelle negative conseguenti alle criticità riscontrare in gara)
  8. facilitare il potenziamento della propria capacità di resilienza e di coping.
  9. indurre l’atleta a muoversi in modo proattivo nei confronti del’esperienza critica di gara, rendendosi più performante.
Evidentemente, come in tutti gli sport ed in tutti gli aspetti della vita, il lavoro mentale continuo, solido e stabile è “conditio sine qua non” per una positiva capacità di acquisire e mantenere i vantaggi appresi nel lungo periodo.

Il preparatore psicologico lavora, in sintesi, su molti aspetti ed abilità mentali:

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  • GESTIONE DELL’ANSIA E DELLO STRESS
  • POTENZIAMENTO DEL LIVELLO ATTENTIVO
  • MOTIVAZIONE
  • ATTIVAZIONE E FLOW
  • CONTROLLO EMOZIONALE
  • GESTIONE DELL’ERRORE
  • GESTIONE DEL PRE-GARA
  • SENSO DI PADRONANZA
  • AUTOSTIMA ED AUTOEFFICACIA
  • DIALOGO INTERNO
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Per info e contatti:
Dott. Fabio Ciuffini
Psicologo dello Sport & Mental Trainer
Albo Regione Toscana n°4521
Tel. 3200298136
(anche tramite WhatsApp)

 

 

 

Mail: ciuffinifabio@gmail.com

 

 

 

RICEVIMENTO:
ALTOPASCIO (LUCCA)
-sede principale-
PRATO (PO)
 

Spesso il talento naturale non è sufficiente a garantire una crescita costante!

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