Tuo figlio ha poca fiducia in se stesso? 4 suggerimenti per supportare i suoi propositi

Tuo figlio ha poca fiducia in se stesso? Ecco come aiutare i suoi propositi
Uno degli errori più frequenti che capitano ad un genitore dinanzi alla demotivazione scolastica di un figlio o magari dinanzi all’indecisione sulla strada migliore da seguire nella scuola o nella carriera professionale è quella di incoraggiarlo affidandosi genericamente alla descrizione della sua capacità.

 

Mi spiego meglio.
Quando un ragazzo è in difficoltà spesso un genitore tende a rincuorarlo attraverso diciture generali che tendono sono a produrre un effetto: far innervosire (o demotivare) ulteriormente i figli.

 

Laddove tale difficoltà sia poi miscelata con una fiducia di base piuttosto carente, ecco che la demotivazione rischia di imperare.

Sostegno del tipo “dai che sei bravo“, oppure “non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene“, costituiscono segnali di indiscutibile buona fede ma non in grado di rispondere agli interrogativi che i ragazzi fanno dentro di sé circa le proprie reali capacità, qualità e competenze.

Interrogativi sufficienti a svuotare il significato di quello che il genitore cerca di fare: incoraggiare, appunto.

Vari studi hanno dimostrato, ad esempio nell’attività di orientamento scolastico e al lavoro, quanto sia importante offrire ai ragazzi non solo incoraggiamenti ma anche dettagli concreti, fornendo così 4 strategie di base utili allo scopo, ovvero:

  • FORNIRE PARTICOLARI CIRCA LA VIA DA PERCORRERE, GLI STEP E LE TAPPE DA PERSEGUIRE
  • DESCRIVERE I SINGOLI VANTAGGI CHE, PASSO DOPO PASSO, TROVERÀ NELLA STRADA CHE PUÒ ESSERE INTRAPRESA
  • DESCRIVERE LE SINGOLE QUALITÀ E RISORSE POSSEDUTE DAL RAGAZZO CHE POTREBBERO INCORAGGIARLO A PERSEGUIRE GLI SCOPI E A FRONTEGGIARE LE DIFFICOLTÀ E, DUNQUE, FAVORIRLO NELL’OTTENERE SUCCESSO
  • CONCEDERE LE POSSIBILITÀ DI USARE NEL CONCRETO LE COMPETENZE APPRESE, DANDO LORO LA POSSIBILITÀ DI VERIFICARE FATTIVAMENTE L’EFFICACIA DI QUANTO REALIZZATO


Infine, un suggerimento: pensare che scegliere tra più soluzioni proposte dai genitori sia la strada migliore per favorire la decisione, non è pienamente corretto.

Un figlio deve sapere e poter scegliere, senza restare chiuso nella gabbia delle soluzioni possibili. Tecnica che a mio avviso può andar bene nei bimbi piccoli per preservare la loro possibilità di scelta e la loro autonomia, ma negli adolescenti, dotati di capacità di discriminazione e sintesi, no.

Solo così la fiducia nei propri mezzi sarà realmente e pienamente tutelata.

 

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Dr Fabio Ciuffini
Psicologo a Prato, Altopascio e zone limitrofe (Lucca, Montecatini).
Consulenza Psicologica per adulti. Psicologia Sport e Lavoro
Albo Psicologi Regione Toscana n°4521
Tel. 320-0298136

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