Istruire versus formare: i vantaggi per il giovane atleta

Durante i miei frequenti momenti di osservazione, quando mi capita di monitorare un allenamento in cui il mister non si limita a dire cosa fare e come fare, ma fa, mi risulta sempre più evidente la differenza che c’è tra istruire e formare.
I bambini non “ascoltano e provano”, ma “osservano e modellano il gesto tecnico” in funzione dell’esempio appena presentatosi ai loro occhi. 
Non accolgono le informazioni come contenitori, bensì le mettono alla prova.
In questo modo di allenarsi partecipano più attivamente, apprendono più velocemente e, anche sul piano mentale, hanno la possibilità di utilizzare quell’immagine del mister che esegue quale utile riferimento per visualizzare un gesto anche quando non sono in campo, potenziandolo in modo asincrono, o per usare un gergo informatico, “offline”.
Il nesso tra far vedere e dare opportunità di visualizzare è molto stretto, più di quanto il mister stesso e i giovani atleti siano consapevoli.

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