Passano gli anni, ma indubbiamente andare dallo Psicologo è ancora oggi qualcosa che desta preoccupazione in molte persone. L’idea stereotipata è sempre più o meno la stessa, ovvero che chi si affida ad un professionista del genere sia un pazzo, una persona instabile e che, pertanto, la consulenza psicologica sia qualcosa di cui doversi vergognare.
“Cosa penseranno gli altri? cosa dirà la vicina di casa se sa che sono stata da uno Psicologo? cosa penseranno di me i miei colleghi di lavoro, o ancor peggio, i miei dipendenti? Meglio che non si venga a sapere..”
In genere chi prova questo tipo di sentimento, prima o poi lo manifesta in sede di colloquio. Non è inusuale infatti notare come la persona sentirebbe la necessità di parlare della propria esperienza con un amico, un familiare o un conoscente (anche solo per consigliare questo percorso), ma, nonostante questo, trova grande difficoltà a confrontarsi sul tema per il timore di passar male, di essere giudicata, provando persino un senso di colpa.
Chi va dallo psicologo con una motivazione intrinseca forte è intimamente convinto che potrà fare tesoro di quello che accadrà e dell’esperienza fatta. Eppure è frenato da questo ostacolo insormontabile dato dalla valutazione degli altri. In questo caso è importante cercare di definire meglio questo tipo di preoccupazione, perché spesso è parte integrante delle difficoltà che, seppur con contesti diversi, emergono nel disagio portato nel colloquio.
Il perfezionismo, associato spesso ad un’autostima negativa ed un concetto di sé non ben integrato, è frequentemente presente in coloro che manifestano tali dubbi, spesso anche a causa di contesti familiari d’origine centrati sulla critica. Il giudizio degli altri è lo strumento principale di valutazione di sé, a discapito di qualunque risorsa la persona possa in realtà possedere.
Quando scatta questa scintilla ( e quindi la consapevolezza di orientare l’ascolto non su ciò che è fuori ma ciò che è dentro ciascuno di noi) anche la capacità di prendere una posizione e di mantenerla e rafforzarla con il tempo con coerenza e costanza (un aspetto saliente dell’assertività), oltre ogni valutazione altrui, trova rapidamente linfa vitale.
È allora che affermare: “Sì! ho chiesto aiuto ad uno Psicologo e ci tornerò volentieri quando ne sentirò ancora il bisogno” diviene improvvisamente cosa facile facile…e assolutamente naturale.
Psicologo a Prato, Altopascio e zone limitrofe (Lucca, Montecatini).
Consulenza Psicologica per adulti. Psicologia Sport e Lavoro
Albo Psicologi Regione Toscana n°4521
Tel. 320-0298136