1. LA PERSONA

Si tratta insomma di aiutare la persona a spostarsi da una prospettiva “reattiva” per cui ella si limita a rispondere come meglio può alle varie situazioni che le si presentano, ad una di tipo proattivo, in cui sia la sua stessa forza, volontà, motivazione e coraggio a condurla verso i propri obiettivi personali.
2. LA FAMIGLIA
Anche la famiglia, come l’individuo, è un sistema in continuo mutamento che cerca di adattarsi alle varie situazioni che incontra. A prescindere dal modo con cui essa realizza questo percorso, è plausibile ritenere che essa stia cercando comunque di fare del proprio meglio, andando incontro in taluni circostanze a difficoltà di relazione che producono un generale malessere che, se non affrontato tempestivamente, può portare ad una lenta ma progressiva regressione verso funzionamenti sempre più rigidi e stereotipati. Conseguenza evitabile mettendo alla luce le competenze e le potenzialità relazionali presenti nel sistema familiare.
Lo Psicologo del Lavoro deve quindi essere innanzitutto un attento osservatore dei contesti produttivi, essendo chiamato a seguire le attività di un gruppo di lavoro con gli occhi di chi non deve banalmente valutare, bensì capire in che modo l’impresa stia cercando di far fronte alle proprie difficoltà, facendo perno sulle risorse organizzative, umane, e motivazionali già vigenti.
4. LO SPORT
Nello Sport valgono gli stessi principi: concetti di self efficacy (auto efficacia), di risorsa, di motivazione, di autostima, di volizione sono essenziali per l’ottenimento di performance ottimali.
Tuttavia, analogamente all’individuo e al gruppo, un atleta o una squadra stanno già cercando di ottenere i migliori risultati possibili, talvolta senza riuscirci. Alcuni interrogativi, necessari a riattivare al meglio le potenzialità soggettive o di squadra sono pertanto necessari:
Per quale motivo le strategie utilizzate non funzionano? Quali possono essere le cause che determinano dei cali di rendimento? Quali le tentate soluzioni che un atleta mette in atto allo scopo di migliorarsi, incontrando però delle difficoltà? Come integrare una preparazione psicologica individuale all’interno di una dinamica sportiva di gruppo? In che modo le emozioni influiscono sulla prestazione, sul livello di attenzione e concentrazione?
Attraverso quali tecniche l’atleta gestisce l’ansia? E qual’è la strada seguita per definire i propri obiettivi di crescita personale? Quali siano i fattori motivazionali specifici che guidano il suo agire?
Che si tratti quindi di un colloquio individuale, di un’attività di sostegno dinanzi ad una problematica afflittiva, o che l’intervento sia piuttosto orientato al gruppo, è pertanto essenziale partire sempre dall’ascolto attivo, dalla necessità di comprendere in modo globale le strategie ed i vissuti del cliente, con la convinzione che l’intervento dello Psicologo, indipendentemente dal campo di azione, possa essere sempre un valore aggiunto.
Dr Fabio Ciuffini
Psicologo a Prato, Altopascio e zone limitrofe (Lucca, Montecatini).
Consulenza Psicologica per adulti. Psicologia Sport e Lavoro
Albo Psicologi Regione Toscana n°4521
Tel. 320-0298136