Traumi alla testa: alterazioni cerebrali presenti fino a 6 mesi dopo l’infortunio

Traumi alla testa: alterazioni cerebrali presenti fino a 6 mesi dopo l’infortunio


Una Nuova ricerca presentata in questi giorni a Chicago dalla American Academy of Neurology e condotta dalla dottoressa Melissa Lancaster del Medical College of Wisconsin a Milwaukee , dimostrerebbe che le alterazioni cerebrali della sostanza bianca a seguito di commozione cerebrale, permangono negli atleti anche a distanza di 6 mesi, suggerendo una rivisitazione nei tempi di recupero.
Lo studio ha coinvolto – nell’arco temporale delle 24 ore, 6 giorni oppure 6 mesi successivi all’incidente – 17 atleti che hanno subito questo tipo di trauma ed un gruppo di controllo di 18 sportivi, tutti sottoposti a risonanza magnetica.
L’analisi ha potuto verificare che le commozioni cerebrali determinano, oltre a sintomatologie quali la mancanza di equilibrio, difficoltà mnemoniche e cognitive, un ridotto movimento di molecole d’acqua nel tessuto cerebrale e cambiamenti microstrutturali, in misura tanto più consistente quanto minore è il tempo trascorso dalla commozione cerebrale e grave l’entità dell’infortunio.

Quando parliamo di sport che, pur essendo soggetti a traumi e scontri frequenti con la testa (vedi il calcio) ancora oggi si preoccupano poco della prevenzione soprattutto nei bambini, è facile comprendere quanto la sottovalutazione di questi aspetti possa essere rischiosa a lungo termine,.

Il che suggerisce  – oltre all’analisi degli aspetti neurologici correlati ai rischi connessi agli scontri aerei –  la necessità di occuparsi sempre con maggior cura delle varie fasi di un processo riabilitativo, ivi compresa la componente psicologica, molto utile in caso di infortuni che possono generare nell’atleta paura ed insicurezza nell’affrontare nuovamente dinamiche di gioco aeree in grado di richiamare l’evento traumatico ed i vissuti ad esso connessi.

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