Psicologia&calciomercato: La capacità adattativa del calciatore

Psicologia&calciomercato: La capacità adattativa del calciatore

Se facciamo una panoramica generale dei requisiti psicologici necessari ad inserirsi velocemente in rosa, non possiamo non tenere in considerazione un parametro che a mio avviso è molto importante nella selezione del giovane calciatore ovvero la sua capacità di adattamento al nuovo contesto di squadra.
 Nonostante molti scambi ed acquisiti avvengano anche in estate sul fotofinish per logiche di mercato finalizzate ad ottimizzare il rapporto qualità prezzo (ma poi sarà davvero così?), c’è un particolare piuttosto importante che differenzia le sessioni di mercato di inizio stagione con quella invernale. Durante il mese di gennaio, infatti, la stagione sportiva è nel pieno del suo sviluppo e molte società sono alle prese con sforzi massimali finalizzati a mantenere la rotta verso gli obiettivi prestabiliti ad inizio anno.
 Un calciatore immesso all’interno di un progetto tecnico già ben avviato, con metodi, principi e culture del lavoro strutturate, necessita infatti di inserirsi con maggiore velocità possibile nelle dinamiche di gioco ed in quelle di gruppo, stabilendo relazioni efficaci e dimostrando grande flessibilità e fluidità intellettiva, che gli consenta di:

 

 

  • stabilire rapidamente con l’ambiente sportivo condizioni di equilibrio • modificarlo in modo positivo in base alle proprie caratteristiche (processo alloplastico) 
  • modificare se stesso in vista della ricerca di un nuovo “assetto”  (processo autoplastico)

 

 

 

In assenza di tali condizioni, può verificarsi nel calciatore un processo di disadattamento che frequentemente spiega il motivo per il quale molti atleti (specialmente se giovani e quindi non ancora maturi dal punto di vista delle esperienze adattive, molto frequenti nel calcio) non riescono ad esprimere il proprio talento dimostrando talvolta grandi difficoltà nell’entrare “in corsa” nei meccanismi di squadra.
Nella selezione del talento e nelle scelte di mercato, sarebbe molto utile tenere pertanto in considerazione alcuni parametri in grado di predire come il giovane normalmente:
  • comunica con l’ambiente (comprende gli input rapidamente? Si esprime con altrettanta facilità? 
  • dimostra abilità quotidiane nel contesto di appartenenza (autonomia, rispetto delle regole, cura della propria alimentazione, manifestazione ed espressione delle proprie abilità) 
  • socializza (è un ragazzo chiuso? Timido, introverso o estroverso? Ha relazioni significative dentro e fuori dal campo?)
 Ciò consentirebbe una proiezione dell’adattabilità delle sue caratteristiche psicologiche allo specifico contesto in cui dovrebbe andare ad inserirsi. È altresì vero che tramite accurati programmi di lavoro e preparazione mentale, anche i calciatori hanno la possibilità di sviluppare utili competenze in grado di potenziare la propria capacità di adattamento sviluppando resilienza, fiducia in se stessi e lavorando sullo sviluppo di assertività, risorsa molto utile a porsi in una posizione attiva e propositiva nei confronti delle relazioni sociali.
 L’adattabilità del calciatore è uno dei parametri di studio e monitoraggio del giovane calciatore secondo il nostro modello di lavoro ©TT-CM

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