Allenarsi a riconoscere i pensieri automatici nello sport.
Parlare a se stessi in termini negativi e pessimistici conduce l’atleta a pensieri intrusivi disturbanti capaci di comprometterne la prestazione.
Lavorare sul dialogo interno consente infatti di:
► ritrovare la giusta carica;
► darsi i giusti input mentali;
►ripristinare un’adeguata concentrazione nei momenti di difficoltà;
►mantenere un buon livello attentivo anche quando tutto sembra andar bene e la concentrazione rischia di diminuire improvvisamente alla luce dell’inerzia favorevole di una prestazione.
L’atleta che pensa positivamente:
►non ammette pensieri di preoccupazione eccessivi,
►non si sente confuso o troppo ansioso,
► non teme di fare brutta figura o di sbagliare ottenendo un rimprovero da parte dell’allenatore o i fischi del pubblico,
►è tollerante con se stesso
►riesce a raggiungere più velocemente la concentrazione.
►cerca di alimentare la propria tranquillità e “freddezza”,
► si sforza affinché un pensiero negativo venga subito sostituito da uno positivo
►cerca di parlare a se stesso in termini di divertimento e soddisfazione
►si sente apprezzato
► ritiene di avere valore e si rispetta